Serate associative

Per il ciclo “Storia dell’Informatica a BitRetro”

Giovanni Cignoni presenta

I primi passi italiani nell’informatica, i progetti di ricerca

Olivetti: il mito e l’avventura razionale.

Per eccesso di orgoglio nazionale sono attribuiti all’Olivetti primati inesistenti: l’Elea 9003 raccontato come “il primo calcolatore elettronico a transistor” o la Programma 101 millantata come “il primo personal computer“. Ma non c’è bisogno di inventarsi storie per comprendere e apprezzare la lucidità del disegno imprenditoriale, i risultati ottenuti e il segno lasciato dall’azienda di Ivrea. Anche senza primati da urlo, l’avventura dell’Olivetti rimane uno dei capitoli più belli della nostra storia industriale.

Con il suo stile istrionico e coinvolgente, il nostro Luca Cusani ci porterà a ripercorrere la storia di due meravigliose macchine che hanno precorso i propri tempi e che, ancora oggi, sono il sogno di qualsiasi amante del marchio delle “chicken lips”: l’Amiga CDTV e l’Amiga CD32.

Per il ciclo “Storia dell’Informatica a BitRetro”

Giovanni Cignoni presenta

I primi passi italiani nell’informatica, i progetti di ricerca

Roma, Milano e Pisa: due acquisti e due CEP.

I calcolatori elettronici, negli Stati Uniti e in Inghilterra diventarono realtà alla fine degli anni ’40. In Italia qualcuno si mosse subito per partecipare a questa nuova corsa tecnologica, ma per un verso o per l’altro, passò un lustro prima che si vedesse qualcosa girare. Nel 1955 al CNR di Roma e al Politecnico di Milano entrarono in funzione due macchine acquistate all’estero. All’ombra della Torre invece costruirono: la prima Calcolatrice Elettronica Pisana nel 1957 e la seconda nel 1961

Metamorphosis: un gioco di Morte, cannibalismo ed evoluzione

Leonardo Vettori ci accompagna in un post-mortem di Metamorphosis, l’ultima creazione videoludica per ZX Spectrum di cui è autore, designer e grafico.

Dall’idea al documento di design, dalle meccaniche del gioco alla grafica per poi raccontarci dei saliscendi dello sviluppo, del beta-testing, della sonorizzazione e del marketing. In una entusiasmante carrellata delle attività necessarie per sviluppare un gioco, Leonardi ci racconterà nei minimi dettagli  la storia di Metamorphosis.

I precursori: né calcolatrici né calcolatori

Siamo giunti al quarto appuntamento del corso di Storia dell’Informatica tenuto dal prof. Giovanni Cignoni.
Questa sera, vedremo le macchine che hanno segnato il punto intermedio tra il calcolo meccanico manuale e il calcolo meccanizzato automatico, sulla via degli elaboratori moderni. Incontreremo nomi entrati nell’immaginario collettivo come Alan Turing e Konrad Zuse ma scopriremo anche personaggi e macchine altrettanto rilevanti ma sconosciute ai più.

Le meccaniche, da Pascal e Leibniz alla Curta

Terzo appuntamento dell’affascinante viaggio nella Storia dell’Informatica presso la nostra Associazione.
Come sempre, a condurre le danze è il prof. Giovanni Cignoni che questa sera ci porta nel mondo del calcolo meccanico dall’antichità alle più sofisticate macchine che hanno preceduto il calcolo elettronico.

Verso il calcolatore: i tanti prodromi di un’idea

Nel secondo appuntamento degli incontri dedicati alla Storia dell’Informatica, il prof. Giovanni Cignoni ci spiega che cos’è l’informazione, come un’insieme di dati sparsi e apparentemente senza senso acquista un significato quando viene rappresentato in un modo condiviso e di come questi “alfabeti” di senso siano alla base del concetto stesso di “informatica”.

La storia della cosiddetta “intelligenza artificiale” è molto più lunga di quanto la persona media non creda. Se il termine è relativamente recente, la scienza che vi sta dietro nasce formalmente nel 1956 da un gruppo di geni dell’informatica le cui storie abbiamo intersecato più volte nelle nostre serate. In particolare, John McCarthy nel 1956 introdusse il linguaggio Lisp, il primo linguaggio di programmazione specificamente studiato per le nascenti applicazioni di intelligenza artificiale. Il Lisp è il linguaggio dell’approccio simbolico ai problemi di AI e non è un caso che quando si arrivò alla maturità del linguaggio e degli algoritmi, tra le startup che introdussero macchinine specializzate nell’eseguirle una prendesse proprio il nome di Symbolics.

La Symbolics ha rappresentato l’apice di un fermento scientifico unico, trovandosi al centro di molte “prime volte” dell’informatica e della ricerca. La prima interfaccia grafica realmente commerciale, il primo sistema editore di ipertesti commercialmente diffuso, la prima workstation grafica di larga diffusione, la prima a produrre video in alta definizione, la prima impiegata nelle simulazioni di una molteplicità di soggetti virtuali.

In questa serata, Marco Fanciulli ci porterà a ripercorrere la storia della Symbolics, a scoprire alcune delle realizzazioni grafiche compiute su queste workstation, a studiarne rapidamente l’interfaccia grafica e a configurare un emulatore sui nostri PC per poter toccare con mano una GUI dell’epoca.

Per il ciclo breve “La storia della Infocom”

Marco Fanciulli presenta

Get Lamp: le origini della Infocom

Prima parte

Nella società moderna, un’immagine vale più di mille parole. C’è stato un tempo, a cavallo tra il 1980 e il 1985, nel quale questo assunto non è stato sempre valido e le parole avevano il potere di evocare immagini nella mente tanto realistiche quando potenti, legate com’erano all’intima percezione e alla fantasia di ciascun lettore.

La Infocom è stata la regina di questo modo di raccontare storie interattive, profonde, tecnologicamente avanzatissime e intrise del fermento innovativo che si respirava al MIT tra la fine degli anni ’60 e la fine degli anni ’70. Certo molto più avanzate di quanto si potrebbe immaginare a un’occhiata superficiale. La trilogia di Zork, Suspended, A Mind Forever Voyaging, Starcross, Deadline… sono solo alcuni dei titoli che hanno rappresentato la nascita di quella che oggi chiamiamo “Interactive Fiction”, una vera forma d’arte al crocevia tra le arti liberali e la tecnologia.

In questa serata, Marco Fanciulli ripercorrerà la storia della Infocom, delle sue avventure testuali e della scienza che ne ha permesso la nascita, l’evoluzione e forse anche la fine.

Associazione Culturale BitRetro

Marco Fanciulli, Federico Gori, Leonardo Vettori

con la partecipazione di Stefano Capobussi

presentano

Lunar Lander e gli altri

Quando si tratta di esplorazione spaziale, la storia, la scienza, la tecnica, le arti figurative e quelle audiovisive nonché la letteratura non mancano di materiale. Eventi tanto rappresentativi del genio umano e al tempo stesso così affascinanti per quella componente di ignoto che è stata il motore primo della curiosità che ci ha spinto a diventare ciò che siamo, non hanno mancato di avere un impatto anche sul mondo dei videogiochi.

Nel 1969, anno dello sbarco del primo uomo sulla Luna, l’immaginario di un giovane studente di scuole superiori fu così colpito da sviluppare una simulazione dell’allunaggio sul minicomputer della scuola. Jim Storer, non poteva immaginare che quel suo volo pindarico trasformato in realtà manipolabile avrebbe dato la stura a una progenie di cloni e di simulazioni sempre più complesse e sempre più realistiche.

In questa serata, quattro divulgatori ci racconteranno la storia di questa incredibile discendenza attraverso curiosità, fatti, persone e dimostrazioni pratiche che potrete fare in prima persona grazie agli emulatori e alle istruzioni che vi saranno fornite dopo al termine della serata.

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